venerdì 18 gennaio 2013





Mille e una Cenerentola. Illustrazioni, adattamenti, oggetti consueti e desueti
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
(8 novembre 2012 – 31 gennaio 2013)


Lo scorso 8 novembre si è inaugurata alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma una grande mostra internazionale che intende celebrare la figura di Cenerentola, uno dei personaggi delle fiabe più radicati nell’immaginario collettivo, a duecento anni dalla prima pubblicazione della raccolta Kinder-und Hausmärchen (Le Fiabe del Focolare, 1812) dei Fratelli Grimm. La mostra Mille e una Cenerentola. Illustrazioni, adattamenti, oggetti consueti e desueti, a cura di Monika Wozniak e di Giuliana Zagra, rimarrà aperta al pubblico nei spazi espositivi della Biblioteca fino al 31 gennaio 2013.

L’iniziativa, collegata al Convegno internazionale Cenerentola come testo culturale, che si è tenuto a Roma dall’8 al 10 novembre 2012 a Villa Mirafiori e di cui la Nazionale ha ospitato la sessione inaugurale, è stata realizzata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e dal Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali dell’Università La Sapienza di Roma, con la partnership di altre importanti istituzioni quali il Teatro dell’Opera di Roma, il Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci, la Książnica Pomorska di Stettino, il Museo del Libro per l’Infanzia di Varsavia, il Museo Ferragamo di Firenze, la Fondazione BIBIANA di Bratislava.



L’esposizione, che coniuga profilo scientifico e dimensione divulgativa, è organizzata in diverse sezioni (Trasformazioni testuali e visive di Cenerentola, Cenerentola in musica, Cenerentola interculturale) ed espone documenti importanti del patrimonio culturale internazionale legato a Cenerentola: volumi pregiati e rari (un’edizione del 1679 del Pentamerone di Basile, un’edizione del 1855 de Les Contes des Fées di Perrault, provenienti, come quasi tutti i volumi della sezione storica, dagli archivi della Biblioteca Nazionale di Roma), manoscritti, costumi, bozzetti, marionette, pop up e altri oggetti che testimoniano e documentano la straordinaria diffusione del personaggio di Cenerentola e le sue metamorfosi nello spazio e nel tempo.

Il ricco percorso espositivo conduce dalle Cenerentole storiche della tradizione occidentale (Basile, Perrault, Grimm, Jacopo Ferretti) alle Cenerentole d’autore (Massimo Bontempelli, Carlo Chiaves, Antonio Rubino), dalle interpretazioni iconografiche della fiaba di grandi illustratori (Doré, Dulac, Rackham, Luzzati, Roberto Innocenti, Bohdan Butenko, Květa Pacovskà) alle reinterpretazioni e riscritture moderne (Gianni Rodari, Angela Carter, Roald Dahl, Roberto Piumini, Emma Dante); mentre le materiche sculture di Fiorella Corsi si affiancano agli splendidi costumi del Teatro dell’Opera per le Cenerentole di Rossini e di Prokofiev, alle marionette per Cenerentola provenienti dal Teatro Lalka di Varsavia e dalla Fondazione BIBIANA di Bratislava, alle Cenerentole provenienti da varie parti del mondo (Giappone, Polonia e Russia), ai pop up di Kubast e agli antichi libri-teatro italiani e inglesi, fino alla piccola collezione di scarpette del Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci di Roma e a quella realizzata da Ferragamo per il film Ever After. A Cinderella Story) di Andy Tennant. Completano il percorso le proiezioni e i montaggi multimediali creati dagli studenti dell’Università La Sapienza di Roma, da Cendrillon (Cenerentola, 1899) di Georges Méliès ad Aschenputtel di Lotte Reiniger (1922), fino, appunto, a Ever After (in italiano La leggenda di un amore), del 1998.

Nell’ambito della mostra sono inoltre in programma, durante il mese di gennaio, incontri con illustratori di fama internazionale quali il belga Sebastiaan van Doninck, l’italiano Roberto Innocenti – autore del disegno originale per la locandina dell’esposizione – e il polacco Bohdan Butenko, mentre tutti i martedì del mese, con orario fisso alle 16,30, la Biblioteca ospiterà un ciclo di proiezioni cinematografiche: si comincia l’8 gennaio con il sovietico Svetlyyput' (La strada luminosa1941) di Grigorij Aleksandrov, per continuare il 15 e il 22 con altre versioni russe di Cenerentola, una Zolushka storica del 1947, diretta da Nadezhda Kosheverova, l’altra modernissima del 2012, per la regia di Sergey Ivanov; le proiezioni – tutte in versione originale, sottotitolate grazie a un lavoro collettivo degli studenti della Sapienza – si concluderanno il 29 gennaio con la coproduzione ceco-tedesca Tri orísky pro Popelku (Tre noci per Cenerentola, 1973), regia di Václav Vorlícek.

  



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