Mille e una Cenerentola. Illustrazioni, adattamenti, oggetti
consueti e desueti
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
(8 novembre 2012 – 31 gennaio 2013)
Lo
scorso 8 novembre si è inaugurata alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma una
grande mostra internazionale che intende celebrare la figura di Cenerentola, uno
dei personaggi delle fiabe più radicati nell’immaginario collettivo, a duecento
anni dalla prima pubblicazione della raccolta Kinder-und Hausmärchen (Le Fiabe del Focolare, 1812) dei Fratelli
Grimm. La mostra Mille e una
Cenerentola. Illustrazioni, adattamenti, oggetti consueti e desueti,
a cura di Monika Wozniak e di Giuliana Zagra, rimarrà aperta al pubblico nei spazi
espositivi della Biblioteca fino al 31 gennaio 2013.
L’iniziativa,
collegata al Convegno internazionale Cenerentola
come testo culturale, che si è tenuto a Roma dall’8 al 10 novembre 2012 a
Villa Mirafiori e di cui la Nazionale ha ospitato la sessione inaugurale, è
stata realizzata dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e dal Dipartimento di Studi Europei, Americani
e Interculturali dell’Università La Sapienza di Roma, con la partnership di
altre importanti istituzioni quali il Teatro dell’Opera di Roma, il
Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci, la Książnica Pomorska di Stettino, il Museo del Libro per
l’Infanzia di Varsavia, il Museo Ferragamo di Firenze, la Fondazione BIBIANA di
Bratislava.
L’esposizione,
che coniuga profilo scientifico e dimensione divulgativa, è organizzata in
diverse sezioni (Trasformazioni testuali e visive di
Cenerentola, Cenerentola in musica,
Cenerentola interculturale) ed espone
documenti importanti del patrimonio culturale internazionale legato a Cenerentola:
volumi pregiati e rari (un’edizione del 1679 del Pentamerone di Basile, un’edizione del 1855 de Les Contes des Fées di Perrault, provenienti, come quasi tutti i
volumi della sezione storica, dagli archivi della Biblioteca Nazionale di Roma),
manoscritti, costumi, bozzetti, marionette, pop up e altri oggetti che
testimoniano e documentano la straordinaria diffusione del personaggio di
Cenerentola e le sue metamorfosi nello spazio e nel tempo.
Il
ricco percorso espositivo conduce dalle Cenerentole storiche della tradizione
occidentale (Basile, Perrault, Grimm, Jacopo Ferretti) alle Cenerentole
d’autore (Massimo Bontempelli, Carlo Chiaves, Antonio Rubino), dalle
interpretazioni iconografiche della fiaba di grandi illustratori (Doré, Dulac,
Rackham, Luzzati, Roberto Innocenti, Bohdan Butenko, Květa Pacovskà) alle
reinterpretazioni e riscritture moderne (Gianni Rodari, Angela Carter, Roald Dahl,
Roberto Piumini, Emma Dante); mentre le materiche sculture di Fiorella Corsi si
affiancano agli splendidi costumi del Teatro dell’Opera per le Cenerentole di Rossini e di Prokofiev, alle
marionette per Cenerentola provenienti dal Teatro Lalka di Varsavia e dalla
Fondazione BIBIANA di Bratislava, alle Cenerentole
provenienti da varie parti del mondo (Giappone, Polonia e Russia), ai pop up di
Kubast e agli antichi libri-teatro italiani e inglesi, fino alla piccola
collezione di scarpette del Museo Nazionale d’Arte Orientale Giuseppe Tucci di
Roma e a quella realizzata da Ferragamo per il film Ever After. A Cinderella Story) di Andy Tennant. Completano il percorso le proiezioni e i montaggi
multimediali creati dagli studenti dell’Università La Sapienza di Roma, da Cendrillon (Cenerentola, 1899) di Georges
Méliès ad Aschenputtel di Lotte Reiniger (1922), fino, appunto, a Ever After (in italiano La leggenda di un amore), del 1998.
Nell’ambito
della mostra sono inoltre in programma, durante il mese di gennaio, incontri
con illustratori di fama internazionale quali il belga Sebastiaan van Doninck, l’italiano Roberto Innocenti – autore del disegno
originale per la locandina dell’esposizione – e il polacco Bohdan Butenko,
mentre tutti i martedì del mese, con orario fisso alle 16,30, la Biblioteca
ospiterà un ciclo di proiezioni cinematografiche: si comincia l’8 gennaio
con il sovietico Svetlyyput' (La
strada luminosa, 1941) di Grigorij Aleksandrov, per
continuare il 15 e il 22 con altre versioni russe di Cenerentola, una Zolushka
storica del 1947, diretta da Nadezhda Kosheverova,
l’altra modernissima del 2012, per la regia di Sergey Ivanov; le proiezioni –
tutte in versione originale, sottotitolate grazie a un lavoro collettivo degli
studenti della Sapienza – si concluderanno il 29 gennaio con la coproduzione
ceco-tedesca Tri orísky pro Popelku (Tre noci per Cenerentola, 1973), regia
di Václav Vorlícek.
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